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Nell’ambito delle attività di Tutela dei Minori sviluppate dal Settore Giovanile e Scolastico, è stato presentato al Salone del Libro di Torino il protocollo di intesa siglato dalla FIGC, dal Difensore Civico e dall’Autorità Garante dei Minori della regione Piemonte. All'incontro, oltre al Segretario Nazionale SGS Vito Di Gioia e alla calciatrice della Nazionale e della Juventus Martina Rosucci, presenti Paola Baldovino, Difensore Civico, e Ylenia Serra, Garante per l'Infanzia e l’Adolescenza della Regione Piemonte.
Le finalità dell’accordo consistono nel promuovere, nel mondo del calcio giovanile, la cultura dell’inclusione, realizzando iniziative di advocacy congiunte per il contrasto delle condotte a sfondo discriminatorio, anche raccogliendo segnalazioni specifiche da parte delle ragazze e dei ragazzi. Come noto, a questo proposito la FIGC, attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, ha strutturato una rete di monitoraggio a livello territoriale e si è dotata di un sistema di segnalazioni delle criticità attraverso il sito dedicato www.figc-tutelaminori.it, per la prevenzione e il contrasto della violenza, in tutte le sue forme, su e tra bambine, bambini e adolescenti (tra cui bullismo, cyberbullismo, violenza di genere, fisica e psicologica).


La tutela dei minori. L’accordo intende inoltre sviluppare le sinergie tra le istituzioni sui temi della tutela dei minori, valorizzando l’impegno di collaboratori, operatrici e operatori che, a diverso titolo, lavorano sul territorio promuovendo il benessere psico-fisico delle persone di minore età, specialmente per coloro che sono a rischio di essere maggiormente marginalizzate. A oggi, sono circa 60 le risorse formate e impegnate dal Settore Giovanile e Scolastico su tutto il territorio nazionale, con diversi ruoli nella tutela dei minori: dai delegati regionali, agli esperti di natura giuridico-regolamentare, ai referenti di area psico-pedagogica, coordinati da un ufficio nazionale dedicato e da una specifica commissione federale prevista all’interno del Settore Giovanile e Scolastico.


Partecipanti. All’incontro, presentato dal giornalista Beppe Gandolfo, sono intervenuti Vito Di Gioia, Segretario Nazionale del Settore Giovanile e Scolastico FIGC, Mauro Foschia, Presidente LND Piemonte Valle d’Aosta e Vicepresidente nazionale SGS, Paola Baldovino, Difensore Civico, e Ylenia Serra, Garante per l'Infanzia e l’Adolescenza della Regione Piemonte. Hanno portato il loro contributo Martina Rosucci, calciatrice della Juventus e della Nazionale, Luca Gemello, portiere del Torino, Andrea Fabbrini, ex calciatore professionista oggi dirigente del Novara, e Stefano Sorrentino, presidente del Chieri con un passato da portiere di serie A. Presenti Luciano Loparco, Coordinatore regionale SGS Piemonte e Valle d’Aosta, e Sergio Pecchini, Referente regionale SGS sulla Tutela dei Minori. In sala giocatori e giocatori della scuola calcio di Juventus, Chieri e Venaria.


“Lo sport è uno straordinario strumento di inclusione” e ancora “Fair Play in campo e nella vita”: sono alcune delle frasi pronunciate da Paola Baldovino e Ylenia Serra nella loro introduzione. L'attuazione pratica di questi principi nelle società sportive è stata al centro dell'intervento di Vito Di Gioia: “La prima pagina del Comunicato numero 1 parla dei diritti dei bambini. Il nostro compito non è solo quello di formare giocatori, ma di educare, visto che un bambino su quattro gioca a calcio”. Sulla stessa lunghezza d'onda Mauro Foschia: “Il calcio è la terza agenzia educativa, dopo la famiglia e la scuola, il Progetto Tutela Minori è centrale in questa strategia”. Andrea Fabbrini ha sottolineato che “negli spogliatoi non vedo discriminazioni, il problema e le tensioni sono fuori dal campo. I primi ad essere formati dovrebbero essere i genitori”. Stefano Sorrentino, ormai calato nel ruolo di presidente di una società dilettantistica, ha ribadito: “Le mie squadre hanno un mandato preciso, in caso di gravi episodi di discriminazione devono uscire dal campo. Non mi interessa il risultato, noi dobbiamo educare i ragazzi”. Anche Martina Rosucci ha sottolineato: “Il diritto di non diventare campioni è innegabile, ma i bimbi devono avere l’obiettivo di migliorare ogni giorno e devono coltivare i loro sogni. Per farlo servono regole e disciplina, lo sport in questo è una grande palestra di vita”. Infine, Luca Gemello: “Come calciatore e come uomo cerco di essere la migliore versione di me stesso, come mi hanno insegnato la mia famiglia e le scuole calcio dove sono cresciuto”.